Le Castagne

Le aree montane e pedemontane dei Monti Picentini si prestano naturalmente alla coltivazione massiccia del castagno. Secondo quanto riportato in alcuni manoscritti, è proprio nei Picentini che nell’ XI e XII secolo alcuni monaci Benedettini avviarono le prime coltivazioni, che oggi riguardano circa 5.000 ettari di terreno e producono  10.000 quintali di frutti ogni anno, contribuendo sensibilmente al settore economico delle zone interessate. Seppur diffusa in tutto il territorio, la coltivazione caratterizza soprattutto Acerno, San Cipriano e Curti, dove da decenni si svolge la tradizionale sagra. La produzione raggiunge l’apice a Serino e a  Montella (nel Terminio) al cui frutto è stata attribuita l’indicazione geografica protetta della “Castagna di Montella IGP”; la famosa “Castagna del Prete”, invece, fa riferimento a una versione commerciale della castagna di Montella, diffusa soprattutto nel periodo delle festività natalizie e caratterizzata da un colore marrone scuro: è riconosciuto prodotto agroalimentare tradizionale italiano dal Ministero delle politiche agricole.

La castagna, come è noto,  è un prodotto  molto nutriente e versatile, impiegato in pietanze dolci, come marmellate, marrons glacés, cofetture e torte, e nelle ricette salate: zuppe, con la pasta, lessate, secche e, naturalmente, nella tanto apprezzata versione caldarrosta.

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